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PILLOLE DI PENSIERO
lunedì 15 agosto 2022, di
Pillole di Pensiero
LO STUDIO DEL TEMPO MODERNO IMPONE LA CONOSCENZA DEL PASSATO
A volte capita che pur avendo letto articoli che parlavano ad esempio della Teoria della relatività di Eistein, e poi avere anche studiato direttamente Eistein , non si é capito questa teoria. Quindi si conclude che si deve studiare tanto per capirle per bene tutte le cose della scienza. E’ vero anche che la scienza, come qualsiasi altra materia che si deve imparare, richiede applicazione e grande passione. Essa ha difficoltà per le quali serve tempo per comprenderle . Però, come in tutte le cose della vita, si deve partire con lo studiare e comprendere ciò che é stato fatto prima e soprattutto per la scienza vale questo. Si deve dunque conoscere bene cosa gli scienziati avevano concluso prima della teoria della reltività sui problemi della Cinematica e della meccanica clissica nel proprio insieme, sennò é assai dificile comprendere la relatività di Eistein. La quale se non si capisce significa forse che non abbiamo capito o studiato, Galileo e Newton . Infine la Fisica se la vogliamo vedere e capire anche applicata, necessita di studi matematici almeno comprensivi di analisi matematica 1 e 2 . Da ricordare che già Newton, ma anche Leibniz, contestualmente, erano giunti a dovere pensare della matematica che poi é l’ odierna analisi, come base di calcolo . Comunque c’é un saggio scritto da A. Eistein insieme a L. Infeld , che si intitola " L’evoluzione della Fisica" , che riassume benissimo ed è ben comprensibile l’intera fisica fino alla teoria della relatività. Poi é bene anche ricordare che ogni approccio con la conoscenza deve essere comprensivo di una preparazione scolatica sufficiente per comprenderla e dalla dovuta passione del voler conoscere. Non si può poi oggi non affrontare nel modo giusto anche l’inizio degli approcci alla teoria dei Quanti che ci portano in un altro pianeta della Fisica e della consocenza moderna in generale. Cosa dire di questa se non che il primo scienziato ad introdurla fu proprio A. Eistein con l’averla definita come formata da onde e da corpuscoli, ( Fotoni ),superando così la vecchia posizione Di Newton ed anche di altri che la ritenevano o solo corpuscolare o solo come onda. Alla fine dagli esperimenti fatti si evince che del Fotone non conosciamo mai la sua posizione certa e c’é, esiste, nel momento in cui pensiamo ci sia... Ed é su questa conclusione che A. Eistein si fermò però e dialogando con un Grande fisico suo contemporaneo ebbe a dire: " Dio non può giocare a dadi con l’Universo"... Il suo confronto poi con questo suo collega é durato per l’Intera esistenza ed é rimasto senza risposta. Insomma un altra grande conquista della conoscenza oggi di grande aiuto, ma che deve ancora essere ben sviluppata e compresa.
“La teoria dà buoni risultati, ma difficilmente ci avvicina al segreto dell’Anziano,” scriveva Albert Einstein nel dicembre del 1926. “Sono del tutto convinto che Lui non stia affatto giocando a dadi”.
Einstein rispondeva a una lettera inviatagli dal fisico tedesco Max Born. Secondo lui, il cuore della nuova teoria della meccanica quantistica batteva in maniera casuale e incerta, come se soffrisse di aritmia. Mentre la fisica, prima dei quanti, aveva sempre ruotato attorno al concetto di causa e conseguenza, la meccanica quantistica sembrava invece suggerire che, per ogni determinata azione, noi possiamo solo calcolare la probabilità con cui le sue conseguenze si manifesteranno, ma non esattamente quali saranno tali conseguenze. E sarà su questi aspetti che proseguirà il confronto di Eistein coi Fisici dell’epoca .
Per semplificare, Bohr e Heisenberg sostenevano che la scienza avesse finalmente guadagnato terreno nella risoluzione dei problemi concettuali sulla descrizione della realtà, su cui i filosofi avevano discusso per secoli. Bohr diceva: “Non c’è un mondo di quanti. C’è solo un’astratta descrizione fisica del quanto, attraverso la funzione d’onda.
È sbagliato pensare che lo scopo della fisica sia scoprire ciò che la natura è. La fisica si occupa di ciò che della natura ci può dire”. Questa frase in Heisenberg: “Dobbiamo ricordarci che quello che osserviamo non è la natura in sé ma la natura esposta al nostro metodo di interrogazione”. Variazioni più recenti di queste interpretazioni così antirealiste suggeriscono che la funzione d’onda sia semplicemente un modo per “codificare” la nostra esperienza, o le nostre convinzioni soggettive che derivano dall’esperienza della fisica, che ci permette di usare ciò che abbiamo imparato nel passato per predire il futuro.Tutto ciò era ovviamente in totale disaccordo con la filosofia di Einstein. Einstein non avrebbe potuto accettare un’interpretazione in cui l’oggetto principale della rappresentazione, la funzione d’onda, non è “reale”.
Niels Bohr (1885 – 1962) ; A. Eistein (1877- 1955 ); Mas Born ( 1882 -1970 )
Non penso che Einstein ne sarebbe molto sorpreso. : “Se Dio ha creato il mondo, non possiamo dire che si sia preoccupato molto di facilitarne la comprensione”.
Niels Bohr
ASTIANATTE