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FICHTE E LA SUA FILOSOFIA
giovedì 19 settembre 2024, di
Il 19° secolo . La Filosofia : l’Idealismo: Ficthe. Dove potremmo andare nel 3° millennio
Fichte è stato un filosofo che, sin dalle origini della sua speculazione filosofica, ha avuto a cuore e ha cercato di argomentare la necessità di far valere, in ogni campo, i principi della ragione e della libertà. Però è divenuto, con l’opera "Discorsi alla nazione tedesca", famoso per un travisamento della sua teoria, che però era facile travisare. Molte frasi, in cui il filosofo sosteneva la “superiorità” culturale e spirituale del popolo tedesco, sono state riprese e hanno costituito l’armamentario teorico dell’ideologia nazionalista e nazista. Hitler, nel suo Mein Kampf, infatti, cita più volte Fichte, trasformando la “missione” rintracciata dal filosofo in un primato razziale e politico-militare.
E anche questa è una verità
Riguardo alla sua visione filosofica, sappiamo come Fichte fosse estimatore di Kant e da lui prendesse le mosse per fare Filoosfia propria. V’è da dire però che si distaccò da Kant quando a suo modo intese risolvere il problema del noumeno. Di certo anche altri Filosofi vicini a Kant avevano sollevato porplessità sul noumeno, cioè una realtà in sé inconoscibile da cui,però, derivava la nostra conoscenza . Fichte criticò l’io kantiano quale semplice ordinatore di una realtà già esistente , era per così dire un io limitato nel suo agire dal noumeno ,di fatto a lui estraneo.
Per Fichte invece l’Io è il creatore, un infinito ( io puro) , il soggetto che crea ogni cosa. Questo riconoscere il ruolo assoluto del soggetto, detto anche Spirito, sancisce la nascita di una nuova filosofia , l’Idealismo, che proseguirà poi con Schelling ed Hegel. E’ bene chiarire che l’io Fichtiano è quello che crea tutta la realtà e quindi Ficthe descrive l’infinita attività creatrice dell’Io, principio di ogni scienza . L’Io per Fichte è una attività creatrice universale , infinita ( io puro) non un soggetto specifico come siamo noi. Secondo Fichte contrapposto all’Idealismo c’era soltanto il dogmatismo, il quale partiva dalla realtà materiale esterna per spiegare il Soggetto, limitando così l’autonomia del singolo. E’ da queste premesse che Fichte fa nascere la dottrina della scienza.
L’Io di Fichte si sviluppa in tre momenti dialettici:
Vediamo i tre momenti dell’io di Fichte.
TESI: "l’Io pone se stesso " quindi in primis l’Io afferma se stesso. E’ come una attività autocreatrice, che ha immediata consapevolezza di se stessa.
ANTITESI: "l’Io pone il non-io". ossia per potersi realizzare come attività creatrice l’Io ha bisogno di trovare un limite . Oppone dunque a se stesso un non-io ( natura, corpo, mondo) con cui lottare per poter procedere.
SINTESI: "l’io oppone nell’io, all’io divisibile, un non- io divisibile Cioè, l’io infinito, avendo creato il non-io, si ritrova materialmnte ad esistere come tanti noi, individui, (io divisibile o finito) opposti a molteplici cose ( non -io divisibili) Ed è la situazione del nostro mondo.
Seguiamo il ragionamento di Fichte, articolato nei tre momenti:
Essi tendono per lo più a spiegare questo:
1) la natura ( il non-io) non esiste come realtà autonoma , indipendente e preesistente al soggetto , ma c’è come scenario fondamentale dello sviluppo dello Spirito.
L’Io infinito si concretizza in una serie di io finiti. L’Io puro è per Ficte una tensione continua, uno Streben ( sforzo in tedesco) infinito volto al superamento di tutti gli ostacoli. la vita del singolo uomo è dunque una continua tensione verso ’infinito che non avrà mai fine
Ma perchè si chiede infine Ficthe , se è l’Io a porre il non - io ( cioè la realtà ) noi percepiamo il mondo come fuori da noi?
la risposta del filosofo sta nella stessa attività creatrice dell’Io, che è inconsapevole. E’ soltanto attraverso vari fasi della consoscenza che il soggetto riconosce che tutto ciò che esiste sia in realtà un prodotto di se stesso.
Cosa suggerisce Astianatte
Proviamo a pensare l’Io puro Fichtiano non come soggetto, ma come Spirito già presente e contenuto nella vita reale e questa venga da esso plasmata. Sarà la vita reale ad iniziare un nuovo percorso di pensiero, che la condurrà ad una più compiuta comprensione di se stessa , 1) per dare senso alla unione dei suoi processi e percorsi dal macro cosmo al micro cosmo, 2)per dare un senso di completezza e di verità alla propria esistenza, 3)per evitare gli ostacoli ed ogni streben per superarli .
Forse oggi, con le nuove visioni di pensiero a cui ci conduce la fisica quantistica, dovremmo cominciare a porre il Pensiero sui solchi più evoluti della Filosofia, che in qualche modo stanno anche fra le righe del pensiero di Ficthe.
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4Idealismo etico di Fichte