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PRINCIPIO DI COMPLEMETARIETA’ DI N. BOHR
sabato 5 febbraio 2022, di
PRINCIPIO DI COMPLEMENTARIETA’ DI N.BOHR
Nella meccanica quantistica, principio dovuto a N. Bohr, secondo il quale gli aspetti corpuscolare e ondulatorio di un fenomeno fisico non si manifestano mai simultaneamente, ma ogni esperimento che permetta di osservare l’uno impedisce di osservare l’altro. I due aspetti sono tuttavia complementari perché entrambi indispensabili per fornire una descrizione fisica completa del fenomeno. Detto questo, si può riprendere il corso del pensiero scientifico ed evidenziarne i nuovi processi di sviluppo.
Nella meccanica classica cinematica e dinamica sono strettamente collegate dalla evidenza che ad ogni istante si può sempre conoscere punto e velocità di un corpo in movimento. Così non accade nella teoria dei quanta. Fu Heisenberg a stabilire questa incongruenza fra le due teorie. Il fisico cita testualmente: “ grandezze canonicamente coniugate possono essere determinate simultaneamente solo con una imprecisione caratteristica. Nel resto del suo lavoro poi si limita a ricordare, non menzionando più le misure di procedimenti simultanei, le grandezze fisiche e le incertezze con cui si possono conoscere. Fu invece Bohr a chiarire l’impossibilità di misure simultanee che invece va riferita alla “complementarietà” e non alla indeterminazione di Heisemberg. Bohr ha criticato Heisemberg per la sua convinzione che queste relazioni fossero dovute solo a cambi discontinui che avvengono durante le misurazioni e indicò che le incertezze nell’esperimento non sono solo dovuti alla discontinuità, ma soprattutto dal fatto che posizione e momento di un elettrone non si possono simultaneamente definire e che noi dobbiamo considerare sia la teoria corpuscolare che la teoria ondulatoria. Per concludere ciò che avviene riguardo alla Fisica Classica non può avvenire per la Fisica dei Quanta, per la quale è richiesto il principio di complementarietà, sopra ricordato. V’è da ricordare che il Prof N. Bohr ha avuto oppositori autorevoli verso le proprie conclusioni scientifiche ivi compreso A. Eistein, col quale ha intrattenuto la discussione fino alla fine dei suoi giorni , probabilmente senza mai addivenire alle certezze delle proprie ragioni . Resta comunque il fatto che in meccanica quantistica le cose cambiano e questo Principio di Complementarietà diventa utile per i processi di sviluppo pratico di questa teoria, dove le certezze non sono assolute , ma si colgono via via, che gli esperimenti danno riscontri positivi. Insomma se Dio non ha giocato a dadi con l’universo, di certo ha dato ad esso, almeno fino ad oggi , la possibilità di una infinità di faticosi strumenti di pensiero per comprenderlo. Oggi? siamo agli inizi del corso d’opera.
Astianatte