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INFINITI UNIVERSI ? POISSIBILE CHE SIA COSI
pillola di filosofia della scienza
venerdì 21 gennaio 2022, di
Pillola di Filosofia della Scienza.
UNIVERSI PARALLELI ? C’E’ LA PROVA DELLA LORO ESISTENZA? SEMBRA DI SI.
Ebbene ci sono correnti di pensiero che possono scaturire dallo strano mondo della meccanica quantistica. Come si sa abitato da atomi e particelle . Per alcune di queste correnti di certo è come se di tutto questo non se ne dovesse neppure parlare. Per altri invece questo è possibile leggerlo, commentarlo . Insomma siamo in momenti di pensiero per i quali le bizzarrie della realtà, a livello dei suoi costituenti più intimi, spesso fanno a pugni, si scontrano col senso comune. Addirittura anche A. Eistein alla fine aveva dubbi su questi stati di cose . Ora se si affronta la teoria del MULTIUNIVERSO, per la quale esisterebbe una pluralità di Universi Paralleli, tali che ogni decisione che prendiamo in questo mondo, ne creerebbe di nuovi in altri. Secondo questa interpretazione ci sarebbe ad esempio un mondo in cui gli avvenimenti che la nostra storia ha vissuto come ad esempio la Rivoluzione di Ottobre vittoriosa per la formazione di un’altra società in Russia , avrebbe perso e le cose si sarebbero evolute al contrario e così via. Tutto questo potrebbe condurre alla sceneggiatura di un film, ma non è così, perché i fisici teorici studiano tutto questo e lo fanno da decine di anni. E c’è di più esistono anche complicati calcoli matematici che aiutano a studiare e a dimostrare queste nuove correnti di pensiero. Oggi ci sono pubblicazioni su riviste scientifiche che non solo dichiarano l’esistenza di Universi paralleli, ma che potrebbero anche interagire fra loro. Le osservazioni ed anche spiegazioni fatte nel mondo subatomico dagli scienziati fino dagli anni 50 di alcuni strani fenomeni , come la capacità di alcune particelle di coesistere in luoghi diversi, ne sono una prova. Tanto che il premio Nobel per la Fisica Richard Feynman fu spinto ad affermare che “ chiunque crede di avere capito la meccanica quantistica , sbaglia, perché non l’ha compresa abbastanza." ogni universo si divide in una serie di nuovi universi, quando viene effettuata una misurazione quantistica. Partendo dalle sue intuizioni, abbiamo dimostrato che è proprio dall’interazione tra questi mondi, soprattutto repulsiva, che nascerebbero i fenomeni quantistici”. “Nel multiverso conclude il prof Deutsch , fisico americano, ogni volta che facciamo una scelta si realizzano anche le altre, perché i nostri doppi negli universi paralleli le compiono tutte”. Un’idea sfuggente, difficile da accettare ma, a pensarci bene, non del tutto negativa. Il pensiero che, di fronte alle scelte più difficili di tutti i giorni, ogni possibile alternativa abbia l’opportunità di realizzarsi potrebbe essere in fondo rassicurante. Ma come si può dimostrare tutto questo? una possibile strada è il legame con le ricerche sulla natura della forza di gravità. In base a questi studi , tra i più citati degli ultimi anni, gli altri universi, vicinissimi al nostro anche se invisibili, sarebbero immersi in uno spazio a più dimensioni, come un arcipelago di isole sparse nell’oceano. Su uno di questi isolotti sarebbero concentrate le particelle che trasportano, come fanno i fotoni con la luce, la forza di gravità. Si chiamano gravitoni e sarebbero gli unici in grado di saltare da un universo all’altro. Ma solo alcuni riuscirebbero a “visitare” il nostro universo. Ecco perché la forza di gravità ci appare così debole, poiché diluita su più universi, che la assorbono come una spugna. Sono stati fatti molti tentativi di introdurre il gravitone, anche se la formalizzazione matematica non è priva di ostacoli. Una teoria di questo tipo richiederebbe al gravitone di operare in maniera simile al fotone, ma contrariamente all’elettrodinamica, dove i fotoni agiscono direttamente solo sulle particelle cariche, i gravitoni dovrebbero interagire anche fra di loro oltre che con tutte le altre particelle. Ad oggi tutti i tentativi di creare una teoria quantistica coerente per la gravitazione si sono dimostrati problematici.
La rilevazione di un gravitone, qualora esistesse, si dimostrerebbe abbastanza problematica in quanto tali particelle interagirebbero molto debolmente. Si deve anche notare che una teoria della gravità quantistica non richiede necessariamente un gravitone. Insomma è ancora lontano il traguardo di questa ricerca? Forse si e forse no . Può essere che domani si scopra i Gravitone od anche l’ombra del suo passaggio e allora avremo nuova luce sulla nostra conoscenza. All’ appello però manca , cioè è la particella che non si è ancora trovata. E’ associata alle onde gravitazionali e che, secondo la fisica teorica, dovrebbe esistere secondo il noto Principio di complementarietà. Secondo questo principio, infatti, ad ogni onda è associata una particella ( principio noto anche come dualismo corpuscolo- onda). Ad esempio, è stato dimostrato ampiamente che la luce si presenta sia sotto forma di corpuscolo ( il quanto di luce o fotone) che come onda che si propaga nello spazio. E noi piccoli uomini alla ricerca delle infinità Bruniane dei mondi, cercheremo ancora una volta di dare la giusta risposta per proseguire nella crescita della scienza e della conoscenza.