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LA CONSCENZA QUESTA SCONOSCIUTA? PILLOLE DI FILOSOFIA
venerdì 29 ottobre 2021, di
LA NOSTRA CONOSCENZA QUESTA SCONOSCIUTA ?
Che cosa dica veramente riguardo alla realtà la teoria quantistica è tutto da scoprire? Probabile che sia così. Ad un secolo dalla formulazione della teoria quantistica filosofi e fisici non sanno ancora dare una risposta certa a questa domanda. Ma si continuano a fare esperimenti, sui confini della nostra conoscenza.
Intanto è bene ricordare che nel 1921 A. Eistein ebbe il Nobel per la fisica, avendo scoperto la duplice forma con cui si presenta la luce : sotto forma di onde e corpuscoli ( Fotoni). E si ricorda anche che già Thomas. Young già nel 19°° secolo intuì qualcosa di diverso da ciò che pensava Newton della luce, col proprio esperimento del suo passaggio da due fenditure.
Detto questo , quell’esperimento nel 20° secolo fu riproposto, ma il passaggio della luce da due fenditure con un pannello di arrivo lasciò qualche dubbio sul suo comportamento e vediamo perché. Young ribaltò la convinzione di Newton sulla natura corpuscolare della luce e ne mostrò la natura ondulatoria . Eistein ne stabili la duplice identità e rimise insieme le divergenze. Nella moderna forma quantistica lo stesso esperimento di Young si realizza con l’inviare la luce verso due fessure in una barriera opaca , con dall’altro lato della barriera opaca, uno schermo che registra l’arrivo delle particelle di l di luce. Ora La normalità del buon senso ci farebbe aspettare che i fotoni ( le particelle) passino dalle fenditure accumulandosi dietro ad esse. Invece non è così. Infatti si muovono verso altre parti e ne avitano altre ancora e creano bande che si alternano di luce e di buio. Come dire:Sono frange di interferenza ottenuta quando due insiemi di onde si sovrappongono. Così che quando due creste di onde si allineano con le creste di un’altra si ottiene la luce. Invece quando si allineano con gli avvallamenti si ottiene il buio.
Ma c’è un solo un solo fotone che attraversa l’apparecchiatura in ogni dato momento come se attraversasse insieme le due fenditure interferendo su se stesso e questo non ha senso nella fisica classica. Dal punto di vista della matematica però non sarebbe un fotone o un’onda fisica ad attraversare le due fessure in contemporanea , ma un ente chiamato funzione d’onda. Cioè una funzione matematica astratta che rappresenta la posizione del fotone. La funzione d’onda si comporta come un’onda che investe le due fenditure. Genera nuove onde da ogni fenditura e alla fine interferiscono fra loro. La funzione d’onda si può usare per colcolare la probabile posizione del fotone. Il fotone comunque ha un’alta probabilità di trovarsi sulla cresta di luce, e una bassa probabilità di trovarsi nella parte buia. Il fotone Collassando, (lo fa almeno in apparenza), sulla lastra di arrivo, collasso indotto dalla misurazione d’onda, essa è la fonte di molte difficoltà concettuali che stanno nella meccanica quantistica. Prima del collasso non v’è alcun modo di sapere dove inciderà il fotone. Esso potrà apparire in ogni punto diverso da 0. Non v’è modo di seguire la traettoria del fotone nel suo percorso ed apparente collasso. Il fotone non è reale ma si concede una misurazione d’onda, che non è un aereo che si può seguire nel cielo. Tra gli altri interperti di questo stato dic ose troviamo anche Heisemberg che interpretò questa matematica, come la realtà che non esiste fino a quando non la si osserva. E’ l’idea di un mondo reale oggettivo, le cui parti più piccole esistono concretamente. Altri hanno anche scritto che è impossibile. Insomma ricordando Hegel allora tutto sta nella parte razionale dalla quale si sviluppa il reale le cui parti non comprensibili continuano a stare nel razionale? Puo’ essere anche cosi?" Hegel torna d’attualità .
Astianatte