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Pillole di storia e filosofia ellenistica
domenica 17 ottobre 2021, di
APPUNTI DI FILOSOFIA ELLENISTICA
«… la filosofia ha la sua ragion d’essere, e bisogna anzi riconoscere che chi non è passato per la sua strada rimane incompleto per sempre» (Jean Piaget, "Saggezza e illusioni della filosofia" . «Il filosofo troverà nella storia del pensiero scientifico… la spiegazione dell’ordine e del significato dei problemi della filosofia» .… tutti i grandi scienziati sono stati anche filosofi e hanno tratto ispirazione dallo spirito filosofico» … un insegnante di filosofia… può insegnarci soltanto l’attività o arte di pensare… Immanuel Kant… aveva detto di poter insegnare non la filosofia ma soltanto L’età ellenistica: scienze e filosofia. Dopo la Grecia classica è la volta dell’epoca ellenistica; dopo Atene siamo ad Alessandria d’Egitto; dopo i sofisti, Socrate, Platone ed Aristotele arrivano Euclide e Archimede, Eratostene ed Apollonio Pergèo, Erofilo ed Erasistrato, Aristarco di Samo e poi Ipparco di Nicea. Dopo il pensiero classico la ragione greca conosce il periodo aureo delle scienze: in età ellenistica la filosofia si fa davvero scienza. Possiamo comunque considerare certo che i Greci che si trasferirono in Egitto ed in Mesopotamia all’epoca delle conquiste di Alessandro Magno vi trovarono un livello tecnologico superiore al proprio. La cosa è del resto del tutto naturale. Trattandosi, sia per la Grecia classica che per l’Egitto e per la Mesopotamia, di civiltà prescientifiche, in cui lo sviluppo della tecnologia avveniva essenzialmente per lenta accumulazione, i millenni durante i quali le civiltà egiziana e mesopotamica avevano accumulato conoscenze empiriche trascrivendole e tramandandole le avevano rese insuperabili. I Greci però si trasferirono nei nuovi regni dopo le conquiste di A. Magno, e iniziarono a gestire economie e tecnologie assai sviluppate, alle quali non erano abituati e che non conoscevano, ma con la guida della loro superiore razionalità, cominciarono a conoscere le nuove culture. E’ da queste condizioni che nacque la scienza. Cosi che il pensiero ellenistico cominciava a rispondere alle nuove esigenze storiche col dare vita alle scienze ad elaborare nuovo pensiero filosofico. Le filosofie ellenistiche sono allora epicureismo, stoicismo e scetticismo. Ma anche la logica scientifica, il cinismo, gli sviluppi della accademia platonica e la crisi del peripato ( liceo) aristotelico , fanno parte integrante dell’ellenismo. L’ellenismo dunque è il tempo della diffusione della Civiltà Greca nelle terre conquistate da Alessandro M. Comincia dopo la sua morte nel 323 a.C. e finisce con la caduta dell’Egitto nel 30 a.C. Anno in cui Roma termina la costituzione del proprio impero sul mar Mediterraneo. Insomma la Grecia dopo la fine culturale e civile delle Città-Stato ( Polis ), inizia un altro percorso , allargandosi verso le conquiste Alessandrine , fino a quando durò l’impero Romano nel 529 d.C. In questi anni avviene l’annessione della Grecia a Roma , periodi questi in cui i Romani distrussero Siracusa e uccisero Archimede, peraltro in modo gratuito e violento, mentre stava intento sulla spiaggia a fare studi disegni e successivamente i conquistarono anche ogni centro degli Ellenici eliminando pure la classe dirigente Greca. La Civiltà ellenistica sta alla base del sapere scientifico che cresceva a quel tempo e per la profonda ricerca di premesse per una conclusione scientifica, la scienza ellenistica assume un carattere filosofico. Ma dove sta il vero problema che condusse il pensiero Greco prima nella Polis , poi con la diffusione dell’ellenismo fra le conquiste Allessandrine, per concludersi infine nel lungo periodo del dominio romano con un freno di riconoscenza che ne ha impedito anche la consapevolezza di se? Sta negli avvicendamenti culturali di altri popoli che con Roma condussero il pensiero Greco ad una stagnazione nella speculazione filosofico - scientifica avendo i Romani una cultura pratica rivolta alle buone tecnologie , in funzione delle loro esigenze belliche ed economiche , di certo poco compatibili con la continua ricerca di nuovo pensiero e nuovi processi scientifici dettati dalle importanti esigenze culturali degli ellenici , peraltro non soltanto in campo scientifico ma anche nell’arte, nella letteratura nella Politica e nella possibilità di crescita delle civiltà attraverso la speculazione del pensiero filosofico. Insommna se per l’ellenismo Conoscenza scientifica e Filosofia sono legate fortemente, per L’Impero Romano la scienza doveva essere solo finalizzata ad altro e di certo di più partico ed utile e non alle speculazioni filosofiche. Questo stato di cose non portò nè a nuovi sviluppi del sapere né a prendere coscienza da parte dgli allenici della portata vera delle loro ricerche e dei loro traguardi raggiunti con la Matematica, l’Astronomia, la Geometria, la Filosofia , l’Ottica , la Fisica, l’Arte, il Teatro, la Letteratura, che finirono per essere sfruttate solamente ad Romani per le loro pratiche esigenze di potere. E’ con la storia successiva , durante i secoli successivi fino ai nostri giorni che il pensiero ellenistico ha avuto tutti quanti gli apprezzamenti che hanno meritato tutti i loro studi, le loro ricerche e per gli obbiettivi raggiunti, oggi ognuno di quei pensatori meriterebbe il premio Nobel. Non è possibile fare questo. La storia però ha dato all’ellenismo la giusta collocazione nello universo dei grandi e nessuno , anche nel più lontano futuro potrà toglierlo: esso sta alla base infatti di ogni futuro dell’umanità. Ad essi, gli Ellenici non fu permesso di rendersene conto, per le violenze, le persecuzioni, la non curanza della loro grandezza, per pochi miopi interessi di potere , passati alla storia come tali , che sono serviti e servono ad ogni Potere sociale,politico ed economico che via,via la Storia c’ha fatto vivere fra violenze e incomprensioni e troppo tardi ha riconosciuto la vera grandezza quei popoli .
" La nascita della scienza in età ellenistica ben mostra la produttività della contemplazione razionale pura rispetto alle esigenze operative. Come pura contemplazione la ricerca razionale filosofico-scientifica si incontra alla radice con arte e religione: «il bisogno di contemplare la verità per se stessa è nella sua essenza bisogno di contemplazione artistica»
(Federigo Enriques);
«la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza la scienza è cieca» (Albert Einstein).