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PILLOLE DI FISICA

.. DA ARISTOTELE

martedì 3 agosto 2021, di Tobagi Admin

Pillole di Fisica
La fisica aristotelica studiava più che altro le qualità, o le essenze, del mondo naturale «sublunare», cioè situato al di sotto della zona d’influenza della Luna, contrapposto a quello celeste. Tali qualità consistevano principalmente nei quattro elementi classici, cioè terra, acqua, aria, fuoco, con cui veniva spiegata la natura di ogni movimento, ricondotto a sua volta a quattro cause fondamentali: formale, materiale, efficiente, e finale.
Aristotele seguiva dunque lo studio del mondo che stava sotto la Luna ( sublunare ), che si distingueva da quello celeste. Questo studio iniziava dai quattro elementi conosciuti in natura: terra, acqua, aria, fuoco, con i quali veniva spiegata la natura di ogni movimento le cui cause fondamentali erano quattro: formale, materiale, efficiente , finale.
Lo studio matematizzato dei fenomeni naturali si ebbe dunque con la civiltà greca, in epoca ellenistica dove nascono svariate discipline, concepite tutte come parte della matematica. Furono poi fatte proprie dalla Fisica.
Uno studio matematizzato di fenomeni riproducibili appare nella civiltà greca in epoca ellenistica e porta alla nascita di una serie di discipline che se allora erano concepite come parte delle scienze matematiche, sono state poi incorporate nella fisica. Esse sono:1) La Meccanica e riguardava lo studio dell’equilibrio e il calcolo del vantaggio meccanico delle macchine semplici. In quel periodo si percorse anche lo studio della caduta dei gravi.
2) L’idrostatica, sviluppata in larga misura da Archimede.
3) L’ottica, che si rivolgeva ai fenomeni di rifrazione e riflessione. da ricordare il teorema di Erone da cui si ottenne la prima applicazione alla fisica di un principio minimo.
4) La pneumatica, che interessò assai per la creazione di una serie di apparecchi come il termoscopio.
La meccanica, nel cui ambito i principali risultati ottenuti riguardarono lo studio dell’equilibrio e il calcolo del vantaggio meccanico delle macchine semplici. Qualche risultato interessante (ad esempio ad opera di Stratone di Lampsaco) riguardò anche lo studio della caduta dei gravi.
L’idrostatica, sviluppata soprattutto da Archimede;
L’ottica, rivolta soprattutto allo studio dei fenomeni di riflessione e rifrazione; in questo ambito, grazie al teorema di Erone, si ottenne la prima applicazione alla fisica di un principio di minimo.
La pneumatica, che è interessante soprattutto per lo sviluppo di una serie di apparecchi, che includevano ad esempio il termoscopio.
Queste discipline si svilupparono poi nel Medioevo, soprattutto a studiosi del mondo islamico. Riguardo all’ottica , grazie a Ibn Sahl, nella cui opera è enunciata della rifrazione detta di Snell.
Le discipline precedenti si svilupparono nel Medioevo soprattutto grazie a una serie di scienziati del mondo islamico. Particolarmente rilevanti furono i risultati nell’ambito dell’ottica, grazie soprattutto a Ibn Sahl, nella cui opera troviamo la prima enunciazione di quella che viene chiamata legge di Snell della rifrazione, e ad Alhazen.
Gli studi qualitativi continuarono fino nel primo medioevo ( latino) anche in ottica e meccanica e furono prevalenti su quelle quantitative. Si ebbe però un superamento delle concezioni aristoteliche sul moto dei corpi, quando si introdusse con Giovanni Buridano la teoria dell’impetus, come forza operante non solo nel mondo terrestre ( sublunare), ma anche nel movimento degli astri. Fu ridicolizzata assai nei secoli a venire, ma la teoria dell’impeto anticipò affinità concettuali all’inerzia.