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LE RIVOLUZIONI NGLESI DEL 600 E IL SECOLO DEI LUMI DEL RESTO D’EUROPA
venerdì 23 luglio 2021, di
LA CULTURA INGLESE DEL 600 FU DA STIMOLO PER LO SVILUPPO DEL SECOLO SUCCESSIVO DEI LUMI NELL’INTERA EUROPA?
Il 18° secolo e’ considerato l’età della ragione. In quegli anni L’intero comparto intellettuale : filosofi, letterati, scienziati, furono impegnati seriamente a fare uscire da quella condizione di minorità che, come affermava Kant era soltanto imputabile a se stesso. Nel fare questo si registrò un prerompente interesse per le passioni e le emozioni. Insomma si andava verso la ricerca e l’attuazione della luce dell’anima. Così David Hume , filosofo, ebbe ad affermare che la ragione stessa alla fine è schiava delle passioni. Pertanto il 700 studiò gli effetti delle passioni e delle emozioni. Di certo non più come era avvenuto nei secoli passati, imbrigliandole negli schemi della morale, ma per comprenderne il reale ruolo che svolgono e il modo con cui colgono la realtà, condizionando e indirizzando il nostro sapere e le nostre credenze e convinzioni. Le passioni divennero così uno strumento cognitivo utile a comprendere la condizione del pensiero umano e migliorarlo alla fine nelle scelte. Da questa spinta nacque un nuovo movimento, L’illuminismo che pose al centro del suo programma l’obiettivo di condurre sotto i lumi della ragione l’intera vita dell’uomo. Il grande movimento culturale detto Illuminismo, che coinvolse tutta l’Europa ed in particolare L’Inghilterra e la Francia, rappresenta l’apoteosi del razionalismo: la ragione umana in genere e la nuova scienza in particolare sono in grado di fondare una società nuova che rifiuti tutte le scorie del passato. L’ingiustizia, la superstizione, l’arbitrio potranno essere sconfitti: nasce e si diffonde in questo periodo l’idea di progresso.
Sul piano economico-politico si incomincia a delineare chiaramente l’ascesa della borghesia, cioè della classe dei commercianti, degli artigiani, dei produttori in genere. La realtà economica comincia ad essere dominata da questo “terzo stato”, che trova nell’esaltazione dell’attività, dell’iniziativa, dell’azione pratica, sostenuta da una visione razionale della realtà il proprio sostegno ideologico. D’altro canto la tecnica compie in questo secolo passi da gigante e l’artigiano comincia a lavorare su basi allargate, ormai pre-industriali. La scienza, sebbene non sia ancora direttamente interessata all’applicazione tecnica, si mostra tuttavia sempre più necessaria come fondamento di ogni realizzazione pratica: le ingegnose macchine affidate all’abilità e all’intuito di uomini non preparati scientificamente stanno diventando sempre più complesse e richiedono una crescente conoscenza teorica. E’ chiaro che la nuova scienza viene ad assumere un’importanza cruciale. Essa progredisce sempre più rapidamente, spogliandosi via di tutto quell’apparato filosofico-metafisico che nel Seicento era ancora ad essa strettamente collegato. In quest’epoca infatti la validità della scienza e la sua gratificazione logica cominciano ad essere cercate nella sua crescente capacità di applicazione pratica, sia in campo strettamente tecnico, sia sul terreno più generale nell’organizzazione di una società nuova. Non si sente più il bisogno di fondare la validità del sapere scientifico su considerazioni mistiche e giustificazioni come ricerca di Dio: anzi, nel periodo della Rivoluzione francese la Ragione diventerà unico Dio, la Scienza l’unica religione. Questi elementi sia economici sia culturali preparano in Inghilterra, dove la borghesia è ormai giunta al potere attraverso le due rivoluzioni del 1648 e de 1688, l’avvento di quel fatto di capitale importanza per l’umanità che è la rivoluzione industriale. In Francia invece - dove la situazione è completamente diversa ed il potere politico è totalmente nelle mani delle classi improduttive ( nobiltà) mentre la borghesia ne è esclusa, pur rappresentando l’unica forza economica della nazione, si addivenì ad una sommossa rivoluzionaria , ( 1789 - 1792 ) che coinvolse non soltanto la Borghesia, ma l’intera società francese che si oppose brutalmente alla Nobiltà e la sconfisse. secolo dei "lumi" e le passioni divennero così un elemento cognitivo. Da questi processi di ricerca del cambiamento nacquero movimenti rivoluzionari un po’ in tutta Europa cosi come Napoli nel 1799 consuma e progredisce col movimento illuminista . Alla fine il 700 sarà il secolo delle passioni e delle emozioni, dei lumi, che lo condurranno a costruire nuove società fondate sul lavoro organizzato su nuovi modelli di produzione più orientati allo sviluppo di nuove tecniche sempre pià complesse , che alla fine coinvolsero la scienza e la accelerarono verso nuove scoperte . Insomma il 700 fu il secolo della Ragione Organizzata dalle Passioni e dalle Emozioni per la crescita delle società su nuovi modelli di produzione partecipati da tutti i ceti sociali fino a quel momento sottomessi alle volontà di una arretrata, improduttiva, sconsiderata Nobiltà , che alla fine fu in alcune Nazioni brutalmente rimossa. Da Ricordare però che L’Inghilterra già nel 17° secolo compì la propria rivoluzione industriale , cambiando così anche i modelli culturali e civili E SPINGENDO AL CAMBIAMENTO L’INTERA EUROPA.
ASTIANATTE