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SCHOPENAUER PILLOLE DI FILOSOFIA
lunedì 7 giugno 2021, di
PILLOLE :LA FILOSOFIA DI SCHOPENHAUER
Schopenhauer considera la causalità, la vera parte essenziale della materia. Alla fine, siccome la materia non è altro che l’agire nello spazio e nel tempo delle cose su altre cose, sarà identificata coincidente con la causalità.
Considerando Kant allora e la sua concezione dell’intelletto, che lo intende come L’ente che opera sulle intuizioni, cioè sulle rappresentazioni immediate della materia, a cui si aggiungono le categorie da cui si formano i concetti , Il Filosofo non nega tutto questo, ma definisce l’intelletto come la facoltà della causalità. Alla fine la causalità è l’unica categoria,che Schopenhauer riconosce come valida, insieme allo spazio e al tempo
Da Kant riprende così i due concetti di Fenomeno e Noumeno . Il Fenomeno, dice sia il prodotto della nostra coscienza, cioè il mondo come ci appare . Mentre il Noumeno è la Cosa in Sé. Vista come Fondamento essenziale del mondo. Il Fenomeno materiale dunque, per Schopenhauer è solo parvenza illusoria, come un sogno. E’ come se di fronte a noi avessimo uno schermo che ci fa vedere la realtà distorta, non come essa è veramente. Uno schermo che lui identifica nel velo di Maya, di origine della filosofia indiana, alla quale filosofia Schopenhauer spesso si riconduce e ne coglie per lo più l’aspetto pessimistico.
Il mondo dunque ci appare come una nostra illusione ottica che il Filosofo la definisce come una copia male inchiostrata, scritta in forma distorta, che cela la vera realtà delle cose. Nel confronto con Hegel , mentre per Hegel la realtà è ragione e tutto e’ razionale.Per Schopenhauer la ragione è manifestazione irrazionale. Per Hegel si identifica come l’immanente volontà presente in tutte le cose. Ed è ottimista. Per Schopenhauer invece tutto si certifica come una manifestazione di una forza cieca, che riassume il suo pessimismo. Schopenhauer é assai critico nei confronti di Hegel, lo definisce un SERVO DELLO STATO, più interessato alla gloria e alla fame piuttosto che alla verità. Insomma fra i due di certo non c’è mai stata simpatia.
PER RIASSUMERE: da una parte troviamo i fenomeni, considerati come semplici apparenze, volti superficiali delle cose. Dall’altra c’è il noumeno, visto come forma sostanziale della realtà medesima, non contemplata però dall’intelletto. Schopenhauer parte da questa visione dualistica e l’intera realtà, il mondo, non sono altro che rappresentazione e volontà. I fenomeni sono l’apparenza, l’illusione cioè la rappresentazione del mondo dominato dalla causalità. La vera realtà noumenica è invece celata da un velo di Maya ed è il il mondo visto come volontà. Per Schopenhauer la volontà è una forza irrazionale che non si può rappresentare in alcun modo. Agisce nella natura ed anche nell’uomo e determina la condizione della lotta continua per l’esistenza.L’uomo può uscire da questo stato di cose soltanto con la contemplazione del bello e l’ascesi , annullando così la sua volontà di vivere si , ma non condividendo il suicidio.
Astianatte