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MORTE DI GENTILE

Puntualizzazione per gli storici

sabato 10 febbraio 2007, di Raimondo Pistoia

Pisa

Eg Direttore,
nella Toscana leopoldina, dove la pena di
morte fu messa al bando qualche secolo fa, lasciano davvvero perplessi
le uscite pubbliche di Teresa Mattei, e degli storici come il prof.
Pezzino e il prof. Pavone da quest’ultimo citato in un suo recente
lunghissimo articolo, soprattutto alla luce di una ormai acquisita
pacificazione sociale, dato che da quel periodo sono passati anni oltre
il mezzo secolo. E’ davvero singolare che il prof. Pezzino citi lo
storico Pavone riguardo alla "franchigia ampiamente
superata"da Gentile
per una qualsiasi giustificazione del suo operato e alla giusta
condanna inflittagli dai gappisti fiorentini che lo passarono per le
armi senza alcun scrupolo dopo una discutibilissima decisione sommaria.
Viene davvero da pensare che per questi Storici e per
alcuni Padri della Repubblica la guerra civile sia ancora in corso e la
pacificazione sociale e là da venire.
Solitamente alle
persone prima che vengano condannate si fanno i processi, quelli veri,
non quelli sommari dettati da una guerra civile voluti da gruppi di
persone che cercavano soltanto vendetta.
Riguardo poi
alla "franchigia superata da Gentile" che la storia oggi
intende
sposare, c’è da capire se il Filosofo Gentile, nel 1943 fosse
davvero a
conoscenza dei misfatti criminali della germania nazista e del suo
Leader. Questo è ancora oggi tutto da dimostrare e conferma che
quell’uccisione fu un arbitrio voluto dalla vendetta e niente più.
Oggi però tutto questo dovrebbe essere riconosciuto, così
come dovremmo esaminare tutti gli interventi dei "Gappisti" a
partire
da via Rasella in poi, per comprendere fino in fondo quel triste
momento storico della nostra Nazione. Questo lo abbiamo ampiamente
fatto per i fascisti e le brigate nere , bene faremmo a farlo anche per
questi movimenti e non lasciarlo così come si è inteso fare, al
pensiero del Pansa di turno.