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F. DE SANTIS E IL PROPRIO PENSIERO

martedì 28 novembre 2023, di Tobagi Admin

La sera del 18 febbraio 1848, Francesco De Sanctis lesse un discorso alla
presenza del ministro della Pubblica Istruzione del Regno delle Due Sicilie e di un
gruppo di giovani. De Sanctis era a quel tempo essenzialmente un educatore. Aveva
insegnato molto, ma aveva scritto ancora ben poco. Nel Discorso a’ giovani si rivolge
quindi al pubblico come un maestro:
Giovani, voi eravate una volta individui: ora esser dovete una classe. Importa che gl’individui si
riuniscano in classi; importa che di sopra alle particolari opinioni stieno saldi alcuni princìpî a cui tutti
ubbidiscano; il che è mestieri massimamente a’ giovani, troppo sensitivi, e troppo facili a ricever
nell’animo ancor nuovo di ogni sorta impressioni. Voi esser dovete; voi siete una classe. Ché quando gli
uomini diceano di doversi confidare ne’ giovani, quando diceano: - Viva è la fede ne’ giovani, e la patria
è religione in loro, - quando attribuivano a voi un sentimento comune; essi vi hanno fatto una classe. Vi
manterrete voi tali? Nol so: oggi ci ha molti interpetri dell’avvenire; io vi guardo con lo sguardo
dubbioso. Nol so: dirò solo che tali voi sarete, quali vi farà l’opinione. L’opinione è onnipotente, e voi lo
sapete. Ma tali vi farà l’opinione, quali voi meriterete di essere. L’opinione è la ragione stessa fatta dal
popolo, e voi lo sapete.
(Discorso a’ giovani, in F. De Sanctis, Opere, vol. XV, Torino 1960, p. 4