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PILLOLE DI FILOSOFIA
DIO QUESTO SCONOSCIUTO
lunedì 9 gennaio 2023, di
Pillole di Filosofia :
Dio questo sconosciuto?
E’ bene chiarire due aspetti prima di dare inizio ad una riflessione su Dio. il primo aspetto è che nessuna equazione , matematizzazione di ogni cosa, altro, hanno dimostrato l’esistenza o la non esistenza di Dio . Il secondo aspetto lo troviamo nella sostanziale abissale lontananza fra ciò che si pensa nel trascendentale e ciò che si pensa nell’immanente. Trascendente e immanente sono separati e il pensiero filosofico niente può perché si possano unire. Per credere in Dio serve la Fede , che proviene da una riflessione spirituale dell’essere . Di certo è molto più semplice Credere in Dio, che non ricercare ogni forma scientifica e non, che lo neghi. Per credere in Dio è sufficiente la Fede . Per dimostrare che non esista invece sono passati secoli di pensiero che si sforza di fare questo. Ogni volta con nuove formule e riflessioni. Le quali però non hanno portato a nulla di certo. Insomma se il dire: Dio c’é e c’ho le prove, è una falsa affermazione , lo è anche quella che afferma il contrario, che Dio non esiste lo dimostro.. Detto questo , se si vuole parlare dell’immanente, che ha avuto certamente un inizio, del quale la scienza ad oggi non conosce poi così tanto , come ogni volta che scopre qualcosa di nuovo, lascia pensare. Perché siamo ancora lontanissimi da quell’inizio che ancora oggi sta in evoluzione. Cosa possiamo dire allora se non che con la partenza di tutto forse eravamo ad un solo "Punto dello spazio tempo " da cui questo universo è partito. Può nascere dal Caos, causato da una esplosione e l’ordinamento successivo altrettanto caos e lo avremmo avuto fino ad oggi, col proseguire fino a chi sa quando? E’ probabile che sia così. E allora insieme spazio tempo , energia, materia primordiale, hanno avuto una evoluzione progressiva ed illimitata , come un pallone che si gonfia senza limiti? Questo inizio ha avuto un Creatore? In molti giurano di si . tanti altri invece non ci credono e lasciano al caso la nascita di questo universo che niente può dire essere unico, e che non ve ne siano tantissimi altri al di la del nostro Spazio Tempo. Questo inizio ha avuto la crescita di pensiero che si è evoluto nelle chiese , le quali oltre a dare chiarimenti per la fede, sul resto hanno fatto tanta confusione e creato incertezze , più che convinzioni. Meglio allora essere credenti solo sul fatto che all’inizio c’è stato un input dato da una condizione di infinita grandezza e superiorità spirituale, dando ad essa le condizioni di un progressivo avanazamento perché si creassero tutte le parti di questo universo e con esso nascessero le intelligenze per poterlo comprendere ? Se così stanno le cose , allora è facile credere che il male e il bene non sono stati prodotti dalla volontà di questo INPUT, bensì dalle scelte delle energie intelligenti , libere di operare e di decidere. Insomma un Creatore che ha impersonato la prima Democrazia , lasciando libere le intelligenze di decidere sul da farsi per il proseguo? Può essere che le cose siano andate così e che poi sia stata la Storia, a dare un nome alle cose giuste e non giuste , classificandole nel bene e nel male. Insomma Il Dio Creatore col bene e il male nulla c’entra, ma sono gli esseri intelligenti ad averli creati ? Può essere , anche perché sarebbe assai poco credibile che il Creatore si sia preoccupato di creare col punto di partenza il bene e il male . E’ più credibile siano nati con le intelligenze , che Dio ha lasciato libere di fare le proprie scelte, così come la materia non ha avuto una organizzazione pensata alla partenza. Non si può dire nulla però riguardo alle pene o ai premi per chi fa il male o il bene. Sono questi aspetti che le chiese hanno sviluppato., forse anche incautamente. Tutto l’intero universo e comunque la conoscenza ci informa che è formato da Energie che si materializzano e su questo stato di cose immanente opera da sempre la conoscenza scientifica. La Filosofia? si occupa e fa questo muovendosi sul pensiero umano, le intelligenze, per comprendere cosa ci fosse prima che tutto avesse inizio. La storia di punti di partenza ne ha conosciuti assai , ma il niente primordiale, non lo abbiamo raggiunto E figuriamoci se possiamo conoscere un attimo prima che esso fosse. Le intelligenze , il Pensiero, opereranno illimitatamente nell’immanente ? Fino ad oggi questo è stato. Anche se di tentativi di andare oltre ne abbiamo contati assai. Si le intelligenze non potranno che fare questo. Però potremmmo anche pensare di essere spirito, lo stesso spirito che fa vivere l’intero universo. uno spirito universale dunque che sta nella materia , che la fa vivere e fa vivere il nostro corpo. Materia universale e corpo destinati a morire però e ciò che resterà sarà lo spirito universale. Questo forse risponde al quesito della vita eterna o almeno di cosa resta dopo la morte del corpo. Poi si vedrà. Però con ciò usciamo dai grandi interrogativi che l’umanità s’è posta fa sempre sulla eternità e cominciamo a segnare nuovi traguardi anche per la scienza , che oggi è ferma alla quantistica. Andremo naturalmente fuori dalle certezze del determinismo e del materialismo e accetteremo le nuove fasi del pensiero scientifico futuro che fuggirà sempre più e con sempre maggiore voglia di procedere senza incertezze , verso la verità. Che poi ci sia un UNO a dirigere tutto questo e che ha voluto tutto questo ci si può credere o non credere : intanto si prenda atto che siamo spirito contenuto in un corpo che morirà e già questo è un buon passo avanti. Poi per dirla con Pascal : credere o non credere in Dio è una convinzione soggettiva, ( anche oggi resta questa) però, proseguiva Pascal, forse è meno faticoso crederci. Visto che alla fine dovremo comunque giungere al primo atto che ha creato lo spirito della vita universale proseguo io..
A COLTIVARE SAGGEZZE
Le costellazioni dei nostri cieli a gridare bellezza .
L’universo ad unire pensieri.
A coltivare saggezze.
Astianatte
frase celebre
"i criteri che usiamo e le regole che raccomandiamo hanno un solo senso solo se il mondo ha una certa struttura, mentre in ambiti dotati di una struttura diversa rimangono inapplicabili o funzionano a vuoto" (Feyerabend )