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ELETTRA tragedia DI SOFOCLE

LA TRAGEDIA GRECA

lunedì 1 agosto 2022, di Tobagi Admin

Intorno al 410 a.C. Sofocle chiude questa tragedia.
Si svolge di fatto a Micene dove Elettra vive confortata solo dalla speranza che prima o poi il fratello Oreste ritorni in Patria e vendichi la morte del padre Agamennone assassinato dalla moglie Clitennestra, madre di Elettra, Oreste e Crisotemi altra sorella, aiutata Clitennestra in questo assassinio di Agamennone dal suo amante Egisto, per usurpare il trono del padre.
Il giorno tanto atteso alla fine arriva . Oreste é tornato di nascosto a Micene , la sua Patria, però fa annunciare dal suo vecchio pedagogo alla Regina (Clitennestra) la notizia della sua morte. Questo gli permette di constatare la gioia ed anche la mlavagità della madre. Per Elettra che ascolta la notizia però è la fine di ogni speranza e matura l’idea di volere essere lei allora ad uccidere la madre. Infatti con essa poco prima ha avuto una accesa discussione, e ha contestato le ragioni che la madre porta a sostegno per motivare l’assassinio del padre Agamennone avvenuto tanti anni prima.
Torna intanto in scena Oreste, sotto mentite spoglie. S’é convinto della disposizione d’animo della Sorella , a lei si rivela e insieme decidono di passare alla azione.
Con il conforto e l’approvazione di Elettra, Oreste entra nella reggia e compie in matricidio. Poco avanti anche Egisto, l’amante, subirà la stessa sorte.

COSA DIRE DUNQUE DI QUESTA TRAGEDIA?

E’ bene ricordare che il tema dell’Elettra, tratto dal mito , come quasi tutte le tragedie greche, é usato 50 anni prima da Eschilo, e lo sarà anche da Euripide.
L’Elettra di Sofocle , rispetto al lavoro di Eschilo , presenta ovviamnete dei cambiamenti. Di certo della diversa cultura , anche generazionale. che si andavca affermando e della diversa impostazione dei teatri dei due drammaturghi.
Nella Elettra di Sofocle inanzi tutto, la protagonista assoluta è la stessa Elettra , anncorché materialmente il matricidio sia compiuto dal fratello Oreste.
Elettra è alimentata da un odio morboso verso la madre, accrescciuo assai dal suo attaccamento che aveva verso il padre Agamennone. Un odio, questo, che elettra vive in attesa della vendetta . Tutto ciò diviene dunque come un ossessivo rievocare i torti che ella stesso ha subito e ancora subisce e in un maniacale e instancabile maledire la madre, che più volte immagina , mentre amoreggia nel letto col boia di Agamennone, Egisto. Elettra non comprende poi , perché la sorella Crisotemi non condivida lo stesso suo odio e per di più sia anche così felice e ancora legata a quel benessere di cui gode. Mentre per la sua assenza , rimprovera di inerzia Oreste per lo scarso attaccamento ai doveri familiari.
Oreste, peraltro, non appare angosciato e dubbioso e vive la vendetta come un suo dovere. Infatti, deciso per questo obiettivo , chiede consiglio all’oracolo, solo per avere certezze di potere uccidere la madre nel modo più efficace possibile.

Nonostante questo però la vera matricida rimane Elettra. Resta si sullo sfondo che chi ha versato il sangue verserà a sua volta il proprio, però si sposta la volontà da Dio verso L’uomo e sebbene l’uomo rimanga sempre sottomesso a Dio, e’ l’uomo ad assumersi la responsabilità.
Infine nell’Elettra di Sofocle, compaiono nuovi personaggi che nell’opera di Eschilo ( (Coefore) non c’erano: come Crisotemi, la sorella e il Pegagogo di Oreste.

Questa tragedia , che vede Elettra desiderare la morte della madre per amore del Padre, ha forse una affinità anche ad Edipo , che uccise il padre per sposare la madre? Il Complesso di Elettra se così fosse rappresenta quindi il geloso attaccamento per il padre da parte della figlia femmina, che vede nella madre una rivale , e incosciamente vorrebbe eliminare.
Insomma se il vendicatore è Oreste, di certo la vera protagonista della vendetta é
Elettra. La Tragedia alla fine tramette questa verità

Astianatte

"Che cosa terribile quando il giudice equo dà una sentenza iniqua."
Sofocle

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