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LA MECCANICA QUANTISTICA

domenica 26 settembre 2021, di Tobagi Admin

I capisaldi della fisica del 900 sono la relatività Generale e la meccanica Quantistica. Ormai questa è cosa nota soprattutto alle
nuove generazioni di giovani per averla imparata nelle scuole o sentito dire ascoltando le divulgazioni scientifiche, ai vari livelli. Sappiamo però che la teoria della Relatività generale è una “ chicca” scaturita da una singola mente geniale , quella di A. Eistein, come cosa arguta, comprensiva della gravità, lo spazio e il tempo. Invece la Teoria dei Quanti ha sviluppato grandi sperimentazioni, con successo che hanno poi portato la vita delle società a livelli che non hanno uguali nella loro storia. La meccanica quantistica come già accennato nasce dunque nel 900, ad aprire un secolo di grandi interessi per le scienze. Il Fisico tedesco M. Plank, calcola il campo elettrico dentro una scatola calda. Si serve di un trucco immaginando che l’energia del campo sia distribuita in quanti, come fossero degli involucri piccoli di energia. Questa procedura metodica porta alla constatazione perfetta che quanto si misura è giusto. Non si spiega però come si possa ottenere questo, quando va in collisione con tutto ciò che si pensava prima , quando l’energia si considerava come una variazione in modo continuo ( onda) e non v’era ragione di trattarla come fosse formata da piccoli involucri, mini pacchetti. La cosa Buffa è che M. Plank, pur avendo fatto questa prova (esperimento) non ne comprese l’efficacia, che pure era chiara ed evidente. Toccò ad A. Eistein più avanti ( dopo 5 anni) a stabilire che i pacchetti di energia sono reali. Per fare questo Eistein intuisce e mostra, che la luce è fatta oltre che di onde anche di particelle di luce, che oggi si chiamano fotoni. Infatti afferma di avere forse “ mi sembra di avere compreso” che la luce, dopo le osservazioni che hanno mostrato il suo passaggio che la trasforma come energia, sia intuibile più facilmente se questa energia si pensa in modo discontinuo, cioè come passaggio di fotoni. Tutto ciò è la nascita della teoria dei quanti. Il pensiero di Eistein sembrava fosse uno scherzetto di un ragazzino precoce. Invece questo sarà il lavoro per il quale Eistein otterrà il premio Nobel. Eistein esitava con quel ” mi sembra” ma timidamente aveva avuto una intuizione rivoluzionaria. Insomma se M. Plank fu il padre di questa teoria fantastica che ha cambiato poi l’intero modo di vivere, Eistein è stato quello che l’ha fatta crescere. Alla fine la nostra conoscenza fa un grande balzo in avanti. Le nuove equazioni di questa teoria spingono col porsi domande, fare articoli e convegni . I filosofi e i Fisici si pongono tanti interrogativi. Su Cosa sia la teoria dei quanti. Forse un lampo di genio che funziona per caso qualcosa che si deve ancora completare? ancora da approfondire?. Eistein fatta questa scoperta poi abbandonò la teoria, arrivando a dichiarare che Dio non può essere che giochi a dadi con l’universo. Fu Bohr , suo grande rivale a svilupparla in seguito e quando Eistein morirà ebbe parole di immensa ammirazione. Bohr nel suo studio conserva un disegno che rappresenta una scatola piena di luce , quella dell’esperimento mentale di Eistein. Fino all’ultimo il dubbio e la voglia di confrontarsi sempre. Sarà comunque Heisemberg a scrivere le equazioni. Egli immagina che gli elettroni non esistano, ma essi ci sono se qualcuno o qualcosa interagisce con essi. Si materializzano con una probabilità calcolabile in matematica, solo quando sbattono contro altro. I salti quantici da un’orbita ad un’altra è il loro unico modo di essere reali e quando nessuno li disturba non stanno in nessun luogo preciso. Ovvero non stanno in un luogo. E’ come se Dio non avesse pensato con forza la realtà ma lo avesse fatto in modo lieve. Insomma nella meccanica quantistica niente ha una posizione ben definita, se non quando si scontra con qualcos’altro e per descriverlo si usa una funzione matematica che non si esprime nella realtà materiale, bensì in astratti spazi matematici.