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IL RINASCIMENTO
mercoledì 11 agosto 2021, di
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Astianatte Scacceri
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L’ETA’ RINASCIMENTALE
Bene è ricordare che il Rinascimento coincide con alcuni dati storici della massima importanza. VI é da ricordare che tra il XV° e il XVI° secolo si sono avute scoperte geografiche importanti , nuove Monarchie nelle nazioni, con Guthemberg l’invenzione della stampa; la scoperta poi e l’uso della polvere da sparo, la Riforma Protestante di Martin Lutero. Tutti questi avvenimenti conducono a pensare nuovi Stati anche per la accelerazione e le affermazioni della Borghesia in ognuno di essi. L’economia assume un maggiore respiro di grandi aperture e i mercati si allargano fino all’oceano atlantico. Nasce una nuova cultura sociale, l’umanesimo, che conduce ad un diverso atteggiamento dei cittadini verso la vita e il mondo che la circonda. Come si sa nel Medioevo la cultura e la conoscenza era per lo più concentrata nelle università controllate dalla chiesa. Nel rinascimento invece, la cultura è gestita dai laici da cui nascono le accademie, nelle quali si insegnano soprattutto tutte arti del vivere comune.
Bene è fare chiarezza e distinguere il Rinascimento che è un momento letterario concentrato sugli studi umanistici; dall’umanesimo, che invece si fonda sulla filosofia e la scienza e su un nuovo modo di pensare l’uomo, come attore della propria esistenza. Sono di grande importanza gli sviluppi del pensiero scientifico per esempio del Copernico, che ci condurrà verso un vero e proprio ribaltamento delle concezioni astronomiche , portando il Sole e non la Terra al centro dell’universo conosciuto e il resto dei pianeti a ruotargli intorno, in netto contrasto con le altre convinzioni sostenute a spada tratta dalla chiesa. Insomma in questo periodo avviene una vera e propria rivoluzione del pensiero umano, non più soggiogato da condizioni esterne tutte o quasi riconducibili alla Chiesa, ma il sapere si ricondurrà alle sole capacità dell’uomo nell’afferrare i segreti della scienza e dell’esistenza.
PENSIERO E SCIENZA NEL RINASCIMENTO
L’inizio del rinascimento coincide con alcuni eventi di grande importanza, infatti tra il 400 e il 500 si sono avute scoperte geografiche, la fioritura delle monarchie nazionali, Tutto questo porta alla formazione degli Stati e all’ascesa della borghesia. Si ha un economia più aperta e l’asse commerciale si sposta fino all’atlantico.
Un nuovo tipo di cultura nasce, l’umanesimo rinascimentale, che riflette il mutato atteggiamento dell’uomo verso la vita e il mondo.
Mentre nel medioevo la cultura era concentrata nelle università controllate dalla chiesa, nel rinascimento la cultura passa in mano ai laici, e nascono così le accademie, dove non si insegna più la scolastica, ma tutte le arti.
Rinascimento e Umanesimo sono due cose distinte, il primo è un momento letterario incentrato su studi umanistici e classici, il secondo invece è un momento filosofico-scientifico, basato su un nuovo modo di vedere l’uomo. Infatti l’uomo è visto come artefice di se stesso e non legato a Dio in questa sua formazione. Insomma se prima Dio stava al centro e L’uomo alle periferie, ora tutto si ribalta e anche qui si produce per così dire una rivoluzione copernicana rispetto al Medioevo. Con questo non è che col Rinascimento Dio e la Chiesa siano scomparsi. Non è così. Ci stanno sempre, ma in modo meno imperativo e assoluto. Nel Rinascimento v’è la cultura del ritorno alle origini , inteso come un ritorno a Dio, come principio di tutto. Poi in questo secolo il principio è inteso anche come un ritorno ai classici, ritorno alle antiche culture viste come un ritorno alla natura.
Con l’umanesimo invece si ha un vero e proprio ritorno a Platone e vedendo in lui l’autore classico più vicino alle idee Cristiane, nascerà nelle accademie il Platonismo rinascimentale. Dall’altro lato invece, nelle università, v’è un ritorno ad Aristotele , magari riscoperto, vedendo in lui le migliori condizioni di pensare scientificamente. Tutto questo stato di cose e di distinzione fra Rinascimento e Umanesimo porterà allo sviluppo di maggiori libertà di pensiero sì, ma assai frenate sempre dalle chiesa e dalle proprie assolute ed imperative ragioni, che sul piano scientifico individua in Aristotele e i suoi seguaci, come quelle più vicine al pensiero Divino. Sarà poi con l’Illuminismo che ci libereremo per sempre da questi stati autoritari della chiesa, almeno sul piano scientifico e ci vorrà un altro secolo ancora perché l’umanità si possa collocare in un nuovo umanesimo. Da ricordare i processi della Inquisizione della chiesa , che non coinvolsero Copernico , solo perché Polacco, ma videro G. Bruno finire sul rogo e Galileo Galilei abiurare e messo agli arresti domiciliari per il resto della sua esistenza. Insomma il Rinascimento? Un periodo transitorio dell’umanità che fra distinzioni e equilibrismi, cercò di uscire dagli assolutismi imperativi della chiesa, ma anche da quelli della vecchia concezione scientifica di Aristotele. Ce la fece solo in parte e con grande fatica. Astianatte