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Pillole filosofia del medioevo
martedì 10 agosto 2021, di
PILLOLE : PENSIERO FILOSOFICO E SCIENTIFICO DEL MEDIOEVO
Fede e Religione nel Medioevo contano assai e hanno la prevalenza su tutto ciò che concerne il pensiero umano. La Patristica ne è una chiara testimonianza indiscussa. Poco fu prodotto in campo scientifico. Insomma la religione fu il perno della vita del medioevo e quindi anche del pensiero scientifico. Si cominciò poi a vedere di far conciliare la scienza con la fede. S. Tommaso D’aquino trovò il sistema di integrare la filosofia classica , quella di Aristotele con quella Cristiana, anche con qualche modifica del paensiero di Aristotele. Di pari passo si iniziò anche un confronto fra razionalisti ed empiristi. I primi che riconducevano tutta la verità raggiungibile all’intelletto, mentre gli empiristi sostennero che le verità universali stavano nella natura, nella realtà. Fu con Guglielmo Occam che si giunse alla definitiva separazione fra scienza e fede, perché considerava la scienza frutto della esperienza sensibile, del tutto separata dalla fede che è altra cosa.
Detto questo, è bene ricordare che il pensiero scientifico di Aristotele era per lo più finalistico e qualitativo cioè ricercava il fine e l’essenza delle cose. La chiesa accettava come valida la fisica aristotelica e fu proprio il Clero che condannò il nuovo pensiero scientifico dettato da Copernico e successivamente da Galileo, ma anche da G. Bruno. Tale concezione fu adottata a pieno per tutto il Medioevo: la Chiesa infatti accettava come valida solo ed esclusivamente la fisica aristotelica; e fu proprio il Clero che decise di condannare soprattutto scienziati “nuovi” come il polacco Copernico e il nostro Galileo per le loro teorie che contrastavano con la fisica introdotta dall’ingegnoso filosofo greco. La nuova scienza, come sappiamo, utilizzò strumenti di pensiero come la matematica e la geometria, di certo provenienti dal mondo Greco, strutturate e costruite su rigorose dimostrazioni, scoperti con lo studio di testi antichi. Con Bacone poi si iniziò fra tante nebbie il nuovo percorso della scienza. Infatti fu interprete innovativo della scienza medievale quando alla fine comprende che un insieme di osservazioni non può essere la vera scienza , si pone contrario alla ricerca di cause occulte, ma fra incertezze e approssimazioni costruttive , siamo di fronte ad un embrione di scienza sperimentale e del metodo induttivo che la sorregge.
ASTIANATTE