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CARLO CATTANEO PILLOLE DI STORIA
martedì 27 aprile 2021, di
PILLOLE DI STORIA : CARLO CATTANEO
Carlo Cattaneo, nel marzo 1862 nello scrivere affermava : " non importa tanto andar domani o posdomani a Venezia e a Roma , quanto fondare ed organizzare la Libertà. Venezia in mano a stranieri fa compassione, ma Napoli in mano a Proconsoli non fa invidia per non aver ha risolto nulla dei suoi reali problemi. Non è la cima della piramide che ora importi, ma è la base..." Per Cattaneo si trattava di inserire la maggioranza della popolazione nel circolo vitale della Nazione. Con la partecipazione dei lavoratori alla vita pubblica e alle istituzioni sociali da loro fondate. Per questo voleva il suffragio universale, ritenuto pericoloso dalla classe dirigente moderata e che egli invece considerava indispensabile per dare un senso di unione concreto allo Stato. Uno strumento costituzionale dunque, tale da permettere la partecipazione delle grandi masse alla vita dello Stato e per questo domandava anche che le organizzazioni operaie, i lavoratori, prendessero coscienza di sé , in modo da evitare che tutto procedesse dall’alto, ma ci fosse una articolazione autonoma dal basso per una completa partecipazione alla conduzione dello Stato. In questo dissentiva da G. Mazzini che proponeva invece una organizzazione accentratrice dei poteri al vertice, posta nelle mani di una commissione direttrice suprema. Dal Mazzini divergeva anche riguardo al problema della politicizzazione delle società operaie, la cui funzione di far crescere le masse, sarebbe stata più efficace se si fossero occupate dei problemi concreti dei lavoratori, anziché delle questioni politiche generali, che avrebbero creato divisioni e lacerazioni." una grande associazione di operai sarà sempre una forza Politica ; ma lo sarà tanto meno quanto più professerà di volerlo essere." Insomma il Cattaneo mirava alla crescita sociale delle masse lavoratrici , più che alla loro politica. Non credette mai neppure che lo sviluppo della economia capitalistica potesse interferire negativamente sullo sviluppo della vita civile e sociale dei popoli. Fu sempre fedele alla idea "che l’armonia della natura umana e quindi dei liberi prodotti della società, richiama a sé i rimedi con accanto ai mali. ". I capisaldi del suo pensiero illuminista poi lo portavano a credere che i dislivelli fra le classi sociali, si colmavano attraverso la crescita intellettuale dei poveri.
Toh! O un lo vedi Dignene ’he alla fine dalla nostra strada ’n sur Portone a Pisa, intestata a un grande della nostra storia, a CARLO CATTANEO, anco io c’ho tirato fori varche idea cercata qua e la, fra l’andirivieni de’ penzieri e delle ’onoscenze , ’he alla fine si stioccano unite e escano dar capo.
ASTIANATTE