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LA MONTAGNA E PRIMA NEVE

poesie

martedì 28 novembre 2006, di Raimondo Pistoia

POESIA:

LA MONTAGNA

Muri d’aria addensati dalle nebbie trafitti da sguardi infreddoliti.

raggio di sole a rompere gli scudi del cielo illumina a stento lo scorrere lento di una pigra natura.

Sgorgano fili d’acqua dalla pollla, intorrno il castagno ondeggia alla flebile luce.

Fischiano i venti dalle alte terrazze aperte agli infiniti pensieri:

foschie, nebbie, nuvole, a mescolare i colori del cielo.

Orizzonti lontani si aprono agli sguardi,
aspri odori di peci impolpano le vesti appicicate dal vento alla pelle infreddolita.

Ali maestose spiccano voli dalle alte rocce della vetta.

Sguardo affannato, corto il respiro, arranchi a picozzare graniti e calcari nudi fra le tempeste di incontaminata natura.

E sempre più in alto a toccare il roccioso cielo addensato dalle rabbie del gelido vento, che grida l’inutile disturbo.

Dormi al rifugio.

Stanche le membra giacciono intorpidite dagli affanni della vita.


POESIA:

PRIMA NEVE

Spruzzi di freddo investono i visi coperti da sciarpe di mille colori.

Si scoprono a nord le vette :punte imbiancate sferzate dal gelo.

Brezze potenti si affacciano ai mattini stanchi per notti in sommossa.

Urla maligne provengono dai venti.

Dal mare spumeggiano le acque:onde che coprono spiagge deserte.

Calano i venti, si ingentiliscono le arie.

Nuvole rosse ferme nel cielo.

farfalle di bianco cadono gentili.

S’appoggiano ai volti, ingrigiano i capelli, cambiano le vesti ai monumenti.

Imbiancano i tetti, s’adagiano sui prati, svegliano le anime dai torpori dell’esistenza.

Cade la neve fitta, fitta, copre ogni cosa falsa la vita.

Il bianco ritorna a coprire le brutture, a lavare le cattiverie,
S’alzano i venti. lame gelate tagliano lo scorrere del pensiero.

Il ritorno di Occam ad aggiustare le cose.

Aria pulita, freddo pungente, tornano i passeri a placare le fami.

Saltano i bimbi in gioiosi batuffoli:fumi di fiato fanno gocciolare pugni di bianco che volano in aria.

festa di neve a far sorridere le tristezze dei grandi, a placare le rabbie, a scoprire castelli.

Rivivono folletti, fate, buoni maghi, angeli della vita.

La prima neve è venuta l’han portata luminosi carri mossi dai venti dei bisogni dell’umanità.