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LA FORZA DELLE ARMI E GLI SCOLARI

poesie

martedì 28 novembre 2006, di Raimondo Pistoia

POESIA:

LA FORZA DELLE ARMI

S’ode forte il vento:urla le rabbie della natura.

Porta i mostri del cielo a coprire i raggi del sole.

Soffia via gli spiriti buoni verso le oscurità dell’universo.

Incontra i demoni e risveglia i dannati:grida potenti giungono dagli infiniti:urla atroci a ricordare le cattiverie del mondo.

E fischia, e ulula, sulle terre e sui mari.

Oceani d’acque fanno da muro alle coste inermi: coprono scoperte nature, consumate da tristi eventi.

Urlano i libecci a lamentare le tristezze della vita: sparpagliano spore maligne ad incontrare le genti indifese.

E piangono i bimbi e muoiono le madri, e cadono giù le bombe.
Scintillano i piombi al fuoco delle incomprensioni.

Scoppi maligni a rimbombare le tenebre:la vita maligna corre via verso le isole più tenebrose dell’universo a fuggire se stessa.


POESIA:

GLI SCOLARI

Colorati batuffoli corrono i corridoi della scuola.
Piccole mani colgono il crescere della conoscenza.

Grida di gioia irrompono nelle tristezze del quotidiano.

Assorto il maestro pensa alla lezione di domani, e il bidello scopre nuove marachelle.

Freddi inverni e magiche primavere accompagnano i bimbi nell’antico mondo delle lettere e dei numeri.

Levatrici instancabili hanno colto da Socrate l’insegnamento più bello.

Saltano sui muri piccoli uccelli in rami contorti.

Fra mari e tramonti, in cieli azzurrati di viola crescono nuove speranze.

Lettere e numeri si torcono fra i banchi di antica cultura.

Vivaci pupazzi vivono gli zaini stracolmi di fresca memoria.

Piove, i vetri si coprono di fiati affannati.

Occhi vivaci guardano lontano: l’antica corsa continua fino ai traguardi della conoscenza.

Fuori le mamme attendono pazienti il suono della campanella.