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L’UNIVERSO DEGLI IO PENSO E FILI D’ERBA
Poesie
martedì 28 novembre 2006, di
POESIA:
FILI D’ERBA
Maligna natura ingrigita dai tempi del freddo.
Nell’orrido, a sprofondare tortuosi umori di acque inquietate dal turbolento divenire di rabbie in sommossa.
E giunsero i sorrisi del sole.
E scintille di gioia sprizzavano le acque.
Ululati potenti provenivano dalle valli.
Suonarono i corni note felici:dolci melodie ad annunciare tempi migliori.
Giovani grida al risveglio delle nature.
Dall’orrido giunsero brontolii a gorgogliare approvazioni.
Occhi vivaci scrutavano l’orizzonte.
Fruscii di verde innalzavano inni sublimi.
Le anime buone vennero in tante e tutte protese a porgere fiori, a carezzare le menti.
Squarci di luce, odori d’incensi, gli uomini in tanti:
e balli di gioia, e biondi capelli, e venti gentili, a trasportare nuovi pensieri in continuo sfilare di fronte al Padre Eterno.
POESIA:
L’UNIVERSO DEGLI IO PENSO
Venne da lontano un uomo.
Un raggio di luce cadde all’orizzonte.
Scese a guardare il mondo.
E noi a guardare la natura vivente:
correvano gli animali nei boschi, ombre volanti a scolpire note coi becchi, a stormire ali fra i venti.
E demmo per mondo il nostro io.
Ed anche quell’uomo guardò:
costruì per se stesso il suo mondo.
E vide le cose diverse. ciò che era brutto fu bello, e ciò che era male fu bene.
Ogni cosa a rovescio scolpì la sua mente: un pò matte lui disse son queste genti, vedono tutto diverso da me.
Quel raggio di luce si staccò all’orizzonte quell’uomo tornò negli altri universi: una palla di luce seguimmo con gli occhi.
Un pensiero passò per le menti: un pò matto quell’uomo venuto fra noi da tanto lontano.