Centro Walter Tobagi - Pisa

Home > News > LA GUERRA E’ DENTRO DI NOI

LA GUERRA E’ DENTRO DI NOI

racconto breve

sabato 29 luglio 2017, di Tobagi Admin

Racconto breve·
LA GUERRA E’ DENTRO DI NOI
racconto breve
Una giornata di tanti anni fa , fra i fuochi incrociati di guerrieri a combattere la guerra delle ragioni Ognuno poi aveva le proprie di ragioni e tutti quanti sparavano all’impazzata . Dai mitra ardenti usciva denso fumo, le canne erano canne infuocate... Le bombe rotolavano dai cieli. divenuti grigi dalle esplosioni dei proiettili che ronzavano attorno agli aerei da bombardamento. Ma in che epoca siamo? mi chiese il mio vicino di avventura... Non saprei , ma dalle armi, dagli aerei e dai mezzi da guerra, direi nel secondo conflitto mondiale... Già , nel secondo conflitto mondiale... ma noi che ci facciamo? Come ci siamo finiti? Boh Non saprei , Stavamo parlando sotto il monumento di Garibaldi , nella omonima piazza pisana... Poi un gran tonfo nel cielo , ed eccoci qua... in questo casino. Certo che magari poteva anche capitarci di meglio! te cosa ne pensi Filippo? cosa vuoi che ti dica, caro Roberto, anch’io avrei preferito magari una bella spiaggia con tante belle donne... in costume... mi pare invece che si tratta di altro. Ma ora cosa facciamo? Fillippo te che hai sempre buone idee, di’1
qualcosa. su!,. Eh gua’! è una cosa di nulla! uscire da qui credo non sia possibile! troviamo piuttosto un riparo , prima che ci piombi addosso ogni cosa! Ecco qui sotto penso che siamo al sicuro...ma te guarda questi pazzi come sparano: Bombe , cannonate, carri armati, Paracadutisti che vengono giù mezzi sparati. Ecco! guarda laggiù Roberto! arriva una camionetta, c’è un Generale che sbraita avviciniamoci! " Forza muovetevi! puntate le mitraglie verso gli aerei! Sparte, sparate,. Non vi fermate! Voi laggiù che state facendo? andate a stanare quelli lassù nel fortino, che ci stanno massacrando!." Aaaah! un sibilo e una pallottola coglie alla spalla il generale... Madonna che male!!! Medico! Un medico! il generale e’ ferito! mamma mia Roberto questa è una gabbia di matti!! Il generale viene adagiato su una barella e portato via ... la camionetta resta libera e ancora in moto... dai Roberto corri saliamo e andiamocene da qui... !!! A zig zag ,ci facciamo strada fra gli spari i feriti , i morti, le bombe . Riusciamo ad uscire da questa catastrofe... Filippo? guarda laggiù!" c’è un lago e sulla riva tanta gente a prendere il sole!!! vedi, i bimbi a giocare con le barchette e le mamme a sorridere... Si vedo tutto .... D’un tratto : " scusate , mi date un passaggio? andate mica in città? In città?... ma di quale città si tratta? ma Pisa. Signori Pisa... che è a pochi chilometri.. ma questo lago.... Si è un lago artificiale . Ci fu una guerra atomica e le genti morirono a migliaia in un solo colpo. Questo è un lago sorto da un grande cratere . Le persone di oggi sono delle quattro, cinque , sei, non saprei dire... generazioni successive a quella catastrofe... Quattro e passa generazioni dopo? ma noi siamo appena usciti da una guerra... : era un po’... un po’ più in la... Ma a Pisa cosa è accaduto allora? Niente , oggi è una tranquilla città che vive di ricordi di un passato del quale non ha più niente... Allora le mura. il Duomo , la torre... Non so di cosa parli... ah! Si... ho letto da qualche parte! No, e’ una nuova città che guarda ad un futuro migliore di quello accadutole tempo fa , tanto tempo fa , e non vuole più saperne della storia, fatta di guerre, di morti, di distruzioni di dolori e di ingiustizie... Ma, posso salire ? Si venga... Qual’è la direzione? Sempre a dritto... Al crepuscolo arrivammo in città, le stelle cominciavano a vedersi in cielo ,. la luna piena illuminava la città nuova , con abitazioni ad due piani ,. tanto Verde , alberi alti, fiori da ogni parte e sempre il proprio fiume a scorrere lento a portare i ricordi... Una lieve brezzetta mi rinfrescò il viso, un po’ di pioggia iniziò a cadere. Si alzarono i venti , forse un po’ di grecale... Aprii gli occhi, mi guardai allarmato intorno . stavo seduto sullo scalino del monumento a Garibaldi. un cane mi passò vicino, gli carezzai il viso lo salutai : ciao amico mio , devo aver fatto un brutto sogno... o forse no : era un bel sogno.... di guerra e anche di pace . Però la guerra alla fine ce l’abbiamo dentro: e’ la nostra storia... pensieroso e turbato mi coprii col cappuccio della felpa e in mezzo alle genti a correre dalla pioggia copiosa che cadeva, fra i vicoli grigi di una città pregna di guerre... me ne tornai verso casa.

Raimondo Pistoia