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venerdì 21 aprile 2017, di
Di seguito il mio pensiero grazie
Un abbraccio
Carissima Paola, Carissimo Raimondo, Carissimi tutti,
Spett.le Gppo Tobagi
Mi scuso per non esserci ma ho approfittato anche del ponte per vivermi qualche altro giorno la mia terra.
Il tema di oggi credo che coinvolga tutta la comunità, oggi si pensa ad Olivetti come un sogno, Ma Olivetti stesso ci insegna che un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia da qualche parte, solo allora diventa un proposito, cioè b qualcosa di infinitamente grande . Olivetti, da imprenditrice, non è un mio sogno o un’ utopia ma un mio punto di riferimento. Questo perché deve esser l’impresa ad intervenire su un sistema sociale che non va o che ha problemi di interagire, l’impresa è al centro di tutto , è l’impresa e deve esser l’impresa a proporre. Olivetti era visto di " buon occhio" dai sindacati ma non perché voleva esser in prima linea ma perché vedeva l’impresa come punto di partenza di cultura, di bellezza, di libertà, di democrazia, di sviluppo. I lavoratori erano anime con potenzialità di sviluppo e creatività e non erano numeri. Olivetti parla infatti di comunitarismo e questo fu un mero simbolo da utilizzare contro L ’individualismo e l’egoismo liberale.Io personalmente ne parlo sempre ma in modo particolare lo cito quando parlo di Olio Bene Comune ovvero in LE FABBRICHE DEL BENE, COSA È LA FABBRICA COMUNITARIA : È UN LUOGO DOVE C’è giustizia e domina il progresso , dove si fa luce la bellezza , e l’amore, la carità e la tolleranza sono nomi e voci non prive di senso.Ecco , Olivetti è la luce del cuore di ogni azienda se nonché punto di risoluzione dell’impresa di oggi.
Grazie per l’attenzione