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LA MARATONA E LA META
Poesie
martedì 28 novembre 2006, di
POESIA:
LA MARATONA
E’ l’agire del corpo in caldi movimenti che stringono il nervo nell’allungar del muscolo.
Tutto si tende alla partenza.
Tutto freme.
Poi il via e la corsa lunga, lunga.
Case allungate dalla fatica seguono il pensiero.
Corre l’anima verso il tragurado, lo vede lì dietro ogni curva.
Sembra non arrivi mai.
Alberi torti si affacciano in strada.
Bimbi gioiosi urlano grida di niente.
Spruzzi d’acque coprono le vesti.
Sguardi fugaci sparsi qua e là colgono passioni e pensieri fuggenti.
Anch’essi stanchi e sudati dall’agire dei passi, costanti, veloci, senza fine.
E i chilometri corrono.
Si torcono le membra coi pensieri: strana e fumosa appare la fatica.
Poi sogni destrieri al galoppo, cavalieri dalle lame scintillanti, madonne protese alle braccia che ti aspettano.
E’ la fine.
l’arrivo.
POESIA:
LA META
O spiriti avulsi dalla natura, che inasprite la vita terrena con divini canti di pentimento verso celesti nidi di gioia, fuggite via da noi:
gli uomini saranno già portatori di felicità terrene.
Godi uomo gli attimi di pura natura.
Porta alla gioiosa usura le ore della vita.
E corsero gli uomini da Zaratustra.
E nuovi valori hanno corso la storia.
un altro uomo è venuto al mondo.
Più bello, più forte?
No soltanto più uomo.
Dioniso cantò le gesta di uomini nuovi.
A girare il mondo.
A creare valori di forza e gaiezza.
E felicità portò dannazione: uomini forti spararono morte.
Acri odori di carni bruciate da inutili odi hanno riempito l’aria.
Il Super uomo ha raggiunto la meta: la vita è finita.