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I CAMPI ROM A PISA
Qualcosa da fare
venerdì 27 agosto 2010, di
Sono andato personalmente a vedere le condizioni di vita nel campo Rom Di via Maggiore, dalle parti di oratoio, e francamente non vedo come si possa affermare,
come qualcuno va facendo, che questo campo rientra nella perfetta legalità, perchè il Comune in qualche maniera negli anni passati lo ha di fatto reso tale, con l’ausilio anche del progetto "città Sottili", e quindi il Sindaco non dovrebbe permettersi di metterlo in discussione così come va facendo.
Io non so cosa sia successo negli anni passati, cioè dal 1994 fino all’avvento dell’attuale Giunta, ma, ritengo, che sicuramente qualche errore, fatto magari anche in buona fede, sia stato fatto, ed oggi ci troviamo di fronte ad una situazione inerente l’accoglienza Rom, a dir poco di difficilissima soluzione. Vorrei far notare, perchè altrimenti non si può comprendere il problema , che a Pisa di campi Rom non v’è solo quello di via Maggiore, che conta oltre 250 presenze, il più grande della Toscana, ma v’è quello di Coltano, quello della bigattiera, quello di Putignano, quello che sta sorgendo al ponte delle bocchette, che conta già una decina di famiglie, le numerose baracche e baracchine, che sorgono quà e là e di difficilissima soluzione operativa e di controllo.
Questa condizione oggi ritengo provenga da questo passato, che qualcuno decanta e lo ricorda mi pare con nostalgia, ma che sta creando pesantissimi problemi all’intera comunità, anche dal punto di vista dei costi di gestione, che non finiscono mai,come ad esempio la rimozione dei rifiuti pari a 15 tonnellate, soltanto nell’uitima pulizia.
Affermare poi che il campo di via Maggiore vive nella legalità è davvero troppo. Vi sono baracche e baracchine in una condizione di affollamento impensabile, senza alcuna garanzia per l’igiene e la sicurezza. Mi chiedo come possa permanere ancora una simile condizione. Ritengo che il primo cittadino non possa fare altro che andare nella direzione di trovare altre soluzioni per queste famiglie. Insistere, come qualcuno fa, a voler mantenere questo stato di cose, non significa fare del bene a questa gente, ma voler loro davvero male.
Personalmente poi vorrei osservare che fra le città a noi vicine, penso a Livorno, Lucca, Massa, Pisa è quella che ospita più o meno oltre mille Rom, a fronte delle pochissime famiglie Rom presenti a Lucca, a Massa, ed anche a Livorno. Non sarebbe male che l’Assessore Regionale cominciasse a pensare seriamente ad una diversa organizzazione sul territorio regionale dell’accoglienza della popolazione ROM, magari coinvolgendo per questo, oltre a Firenze e a Pisa, come di fatto sta avvenendo, anche il resto delle città Toscane comprensive anche di Grosseto, Pistoia, Arezzo e le altre. Così facendo forse Pisa avrebbe sicuramente meno problemi in tale senso e tutte queste energie si potrebbero investire in altri settori del sociale, della cultura e dell’economia, delle politiche rivolte ai giovani, di cui la città necessita da tempo. Grazie