INNO D’ITALIA
lunedì 24 agosto 2009, di
In questi Giorni, l’on Bossi, ha pensato bene di rilanciare, ( lo aveva già fatto) il problema dell’inno ’Italia e della sua rimozione e sostiuzione con, sembra, il Nabucco di G. Verdi.
Vorrei far notare che l’inno d’Italia fu fatto proprio dagli italiani all’indomani della costituzione dell’Unità d’italia, che tanto costò ai giovani del nostro risorgimento in sacrifici e vite umane. >Esso fu scritto dal giovanissimo Mameli, che poco più che ventenne, sacrificò la vita per questa nostra Italia di oggi.
Vale la pena riportare una nota informativa sulle elezioni a Pisa,. dell’alllora Prefetto di Pisa che l’11 marzo 1861 scriveva quanto segue, tratto dal libro di storia di Antonio Brancati:" tutto ammirabilmente bene. Grande è l’affluenza. A cento e 200 per volta, con bandiere, ma ben ordinati e guidati da capi, con gravità e assoluto silenzio, più che ad ua religiosa processione. I parroci di Barbaricina e S. Michele guidano i loro popolani. Capi fabbrica conducono i lavoranti. I fattori, i contadini. Più non può desiderarsi. Anche il bel tempo arride.
La città è pavesata a festa. " firmato il Prefetto di Pisa.
Da quel momento i Lorena, che rispondevano all’impero Austro-ungarico, lasciarono la Toscana per tornare a Praga, il nuovo corso di storia italiana ebbe inizio e l’inno di Mameli fu cantato in tutte le piazze di tutte le città d’Italia.
Forse L’on Bossi bene farebbe a riflettere di Più. Grazie