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LA NOSTRA SCUOLA

troppo territorio

mercoledì 7 marzo 2007, di Raimondo Pistoia

Eg. direttore,
la nostra scuola sta manifestando tutto quanto il
disagio causato dalle troppe, tantissime intromissioni nel proprio
operato. Il territorio a suo tempo ebbe tutti gli spazi per coordinare,
programmare, gestire le attività didattiche insieme agli organi
scolastici. Non sarà stata questa una vera e propria invadenza della
società civile all’interno di una Istituzione che invece
avrebbe
dovuto operare in silenzio e con profitto, senza fare a fronte ad
ingerenze di ogni genere e grado?
Oggi assistiamo impotenti e
allibiti alle aggressioni di insegnanti e Presidi, da parte dei
genitori. Cogliamo, con l’ultima vicenda della maestra che ha
tagliato
la lingua ad un bambino, la tanta immaturità didattica che si
riscontra oggi negli insegnanti.
Insomma questa nostra scuola è
giunta al top della propria cattiva funzionalità sotto ogni punto di
vista.
La scuola, quella con la "S" maiuscola deve tornare ad
essere e a svolgere quel ruolo di supporto indispensabile, fra la
società, le sue Istituzioni e lo Stato. Per fare questo deve provvedere
ad avere un corpo insegnanti alla altezza del compito che è chiamato a
svolgere e di fronte una società civile, degna di chiamarsi tale.

Area Socialista di Pisa fa notare come oggi questi due imprescindibili
attributi siano venuti a mancare, facendo precipitare la scuola verso
livelli di bassezza culturale e sociale mai verificatisi nel corso
degli ultimi cinquant’anni.
La crisi della famiglia. la troppa
autonomia dei nostri giovani, liberi di bere e ubriacarsi. Di usare
droghe di ogni genere. Di affrontare la vita con prepotenza e
sopraffazione dei più deboli,. Hanno portato la società odierna ad una
profonda crisi di identità a cui le nostre "emerite"
iSTITUZIONI
dovranno provvedere con celerità e riportare il paese all’interno
di
una reale civiltà moderna.
La Scuola dal suo canto dovrà davvero
migliorarsi attraverso una seria e compiuta preparzione professionale
del corpo insegnanti, che dovranno sottostare alle regole di sempre,
che però oggi troppo spesso si sono dimenticate.
Una
professionalità certa e compiuta dunque, che dovrà passare
obligatoriamente da una serissima preparazione a cui deve concorrere,
attraverso corsi di formazione con esami finali la stessa scuola
attraverso i propri dipartimenti regionali e nazionali.

L’apporto del territorio alla scuola infine, dovrà davvero essere
regolato dai dirigenti scolastici e circoscritto soltanto alle
iniziative che la scuola può produrre per l’esterno e non per altro
come invece da diversi anni sta avvenendo.
Lo Stato dal canto
suo dovrà far si che l’intero comparto scolastico del paese possa
davvero avere una certa e compiuta autonomia economica, in modo tale da
renderlo capace per fare fronte alle numerose esigenze.

Diversamente, se cioè le scuole per andare avanti devono ricorrere ai
soggetti del territorio, difficilmente potranno poi compiere in
autonomia le proprie legittime scelte didattiche.