PISA
ricordi
lunedì 19 febbraio 2007, di
PISA
Quei marmi rosati di sole hanno della storia
forti messaggi.
Scrutano gli occhi verso il divenire dell’uomo
segnante le gesta delle proprie conquiste.
Annunciano agli altri
gli eroi del tempo che fu:
battaglie sui mari, deserti d’onde in
sommossa
fra i morti alla deriva in cerca di pace.
L’ultima
venne alla Meloria quel sei d’agosto
affondò la città.
Galleggiano i morti in acque spumeggianti.
Tutto finì nel mare
d’agosto e Pisa perì fra le onde di sangue.
Adesso siamo qui a
guardare la storia.
Il Duomo, i Borghi, le glorie perdute.
I
lungarni raccontano le gesta pisane e l’arno che scorre
a portare
acqua a quel mare pregno di sangue.
Ancora oggi il ricordo è ben
vivo. Lacrime lievi bagnano i visi. Ma,
La vita va avanti, la storia
si perde, i vecchi canuti si perdono fra i ricordi.
I giovani
guardano un cielo ormai nuovo dimentico del tempo che fu.
Passa
quell’acqua sotto i ponti delle conquiste.
Arriva alle piazze, ai
palazzi assai belli.
Si ferma alla curva e saluta i suoi grandi .
Al Gambacorti spumeggia.
Lieve passa dalla Spina.
Arriva poi alla
Cittadella.
S’inchina alla torre medicea.
Volge l’onde
indietro e rolla
ai Cavalieri di Santo Stefano.
Alla bella piazza e
ai suoi tesori.
Un mulinello cerca L’ugolino e i suoi figli.
E’
sera dunque.
Pisa s’inchina alla sua storia
e mentre l’arno scorre
verso il mare
pensa ai suoi figli, alle gesta, agli eroi,
alle
tante conquiste e s’addormenta.
Sogna angeli vestiti di nuovo a
portare nei cieli
gli eroi d’altri tempi.